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Prampolini, Enrico.

Pittore e scenografo italiano. Fu, dal 1912, tra i maggiori fautori del Futurismo, cui partecipò anche come polemista, organizzatore e divulgatore. Diresse infatti riviste futuriste quali "Avanscoperta" (1916), "Noi" (1917-25) e "Stile futurista" (1933-36); organizzò mostre a Ginevra, Vienna, Roma e Milano, esponendo anche le proprie opere, orientate sin dall'inizio alla tecnica del collage polimaterico (carta, stoffa, piume, ecc.). Nel 1917 fondò la Casa d'Arte Italiana a Roma e iniziò a interessarsi alla scenografia e costumistica teatrale, ripensate in chiave futurista. Collaborò con Marinetti alla stesura dei manifesti che esponevano i principi del Futurismo: il Primo Manifesto futurista sintetico, il Manifesto dell'estetica delle macchine e dell'arte meccanica e il Manifesto dell'aeropittura. In contatto con l'avanguardia artistica europea, visse dal 1925 al 1937 a Parigi, dove partecipò ai circoli Cercle et Carré e Abstraction-Création, fondò il Gruppo 40 e diresse la rivista "Esprit nouveau" (1927). Lavorò anche a Milano dirigendo il Teatro della Pantomima Futurista (1927-28) e organizzò la 1a e 3a Mostra Nazionale di Plastica Murale (Genova, 1934; Roma, 1936). Nel secondo dopoguerra P. continuò la sua attività di divulgatore dell'arte astratta, proseguendo al tempo stesso la sua opera di pittore e scenografo. Interessante la ricerca di P. in ambito teatrale e destinata a influenzare molti giovani scenografi per la novità della visione scenica, fatta di volumi e luci in movimento, atti a creare sul palcoscenico uno spazio a quattro dimensioni. Fu anche teorico e scrisse diverse opere sulla scenografia teatrale: Scenografia e coreografia futurista (1915), Elementi formativi della scenografia contemporanea (1950) (Modena 1894 - Roma 1956).